sabato 28 agosto 2010

La via della salvezza


E vivaddio! Ci voleva la dirittura morale, la fede profonda dei ragazzini (?) di comunione e liberazione per indicarci la via della salvezza eterna. Se pensate di trovarvi a malpartito con l'Eterno perché avete rubato, ricacciato gli immigrati nelle prigioni lager di ghedddafi, annullato tutti gli aiuti al terzo mondo, creato un sistema verminoso di corruttela, se avete alloggiato le prostitute e magari le avete promosse ad elevati incarichi, se vi siete circondati di servi vili e lecchini, se pensate di rimandare indietro gli Zingari magari con vagoni piombati, se avete insidiato i bambini nelle canoniche, se ....No! Non abbiate paura! Siete solo un peccatore, ma la chiesa è e deve essere indulgente con i peccatori! Piuttosto guardatevi bene dall'essere moralista! Per questi, ci ammonisce cl, confortata dal parere del cardinale di Venezia sua eccelenza patriarca s(c)ola, non c'è salvezza!

lunedì 23 agosto 2010

No alla lapidazione di Sakineh


Una donna di 43 anni, madre di due figli, Sakineh Mohammadi-Ashtiani, rischia nella Repubblica Islamica dell'Iran l'esecuzione per lapidazione (dopo aver ricevuto come "punizione" pubblica, e in presenza di uno dei suoi figli, a titolo di "esempio", 99 colpi di frusta)".
"I suoi crimini agli occhi delle autorità politico-religiose di questo paese? L'adulterio, che non è un crimine né un delitto. Ma, soprattutto, la presunta complicità in un omicidio che è stata costretta a confessare, talmente costretta che ha poi subito ritrattato".
"Cosa bisogna pensare di questi metodi diretti a estorcere pretese verità? Noi, firmatari di questo testo, facciamo appello dunque alle autorità iraniane perchè mettano fine a questo tipo di procedure, oltre che a queste punizioni inique e barbare.
Ci uniamo a tutte le iniziative già intraprese dalle organizzazioni di difesa dei diritti dell'uomo, quali Human
Rights Watch e Amnesty International, a favore della signora Sakineh Mohammadi-Ashtiani".
"Per il rispetto della dignità e della libertà di tutte le donne iraniane".

Firmatari:
Marc Bressant (scrittore, Grand Prix du Roman de l'Académie Française),,Luc Ferry (filosofo, ex ministro francese della Pubblica Istruzione), Viviane Forrester (scrittrice), Max Gallo (storico, scrittore, membro dell'Académie Française), Marek Halter (scrittore), Alexandre Jardin (scrittore), Julia Kristeva (psicanalista, scrittore), Edgar Morin (sociologo, filosofo), Gilles Perrault (scrittore), Nicolas Rey (scrittore), Elisabeth Roudinescu (scrittrice, Università di Parigi VII), Daniel Salvatore Schiffer (filosofo, scrittore), Michel Serres (filosofo, membro dell'Académie Française), Gilbert Sinoué (scrittore), Michel Wieviorka (sociologo, Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales).
Per firmare l'appello clicca qui.

A proposito di ville.


L'ultimo Casati-Stampa, il marchese Camillo, morì suicida a Roma, nel 1970, dopo avere ucciso la moglie e il giovane amante in una brutta storia che fece epoca nelle cronache del tempo. Ma oltre a dare motivo di chiacchiere alle gazzette, il marchese aveva lasciato una figlia minorenne (nata a Roma il 22 maggio 1951, quindi all'epoca dei fatti 19enne ma minorenne perché la maggiore età era fissata a 21 anni), Annamaria Casati Stampa, e grandi sospesi con il fisco. L'ereditiera Annamaria, avendo nel frattempo lasciato l'Italia per il Brasile, su consiglio del suo pro-tutore, l'allora giovane avvocato cesare previti, accettò una volta divenuta maggiorenne di vendere l'intera proprietà San Martino nel 1974 all'allora imprenditore edile silvio berlusconi. La villa, completa di pinacoteca, biblioteca di 10mila volumi - per curare i quali venne assunto come bibliotecario marcello dell'utri - arredi e parco con scuderia in cui fu assunto come stalliere il boss mafioso Vittorio Mangano, era all'epoca valutata per il solo bene immobile circa 1.700 milioni di lire in cambio della cifra, molto inferiore alla valutazione, di 500 milioni di lire in titoli azionari (di società all'epoca non quotate in borsa), pagamento dilazionato nel tempo. L'ereditiera non riuscì a monetizzare, se non con un accordo con gli stessi previti e berlusconi, che li riacquistarono per 250 milioni, ossia la metà di quanto avrebbero dovuto valere.

All'inizio degli anni ottanta la proprietà fu valutata garanzia sufficiente ad erogare un prestito di 7,3 miliardi di lire. Una sentenza del Tribunale di Roma, nel 2000, ha assolto gli autori del libro "Gli affari del presidente", che raccontava la storia della transazione.
Da Wikipedia.

Ladri


Un ladro entra in una delle case di berlusconi, Castello di Paraggi, in Liguria. Embè? Cosa c'è di nuovo?

domenica 15 agosto 2010

In difesa di verdini


verdini denis (Fivizzano, 8 maggio 1951), macellaio prima, banchiere e politico poi. E' accusato di frequentazioni poco raccomandabili con noti pregiudicati, di avere gestito il Credito Cooperativo Fiorentino che presiede in maniera "personalistica", di essere il socio di maggioranza di un'associazione segreta (la P3). Per tutto questo da piu' parti vengono richieste le sue dimissioni dal triumvirato di coordinamento di forza italia. Ci chiediamo perché? Mica verdini coordina i Conservatori Inglesi o la Cdu Tedesca o il partito Repubblicano degli Usa (per restare nell'ambito dei partiti di destra). No! denis è cordinatore di un partito con i sodali la russa e bondi e il cui capo è berlusconi. Resti dov'è il buon denis. Ci sta bene!!

domenica 8 agosto 2010

Honoris causa


Per fortuna che ci sono loro. Chi? Ma i politici della destra che, orfani del più insulso programma comico delle reti fininvest (mi riferisco al mai rimpianto "bagaglino"), cercano di allietare le afose giornate estive dei loro elettori dal palato facile. La minestra della pubblica istruzione dott.ssa gelmini ha pensato bene di appoggiare l'idea di qualche buon tempone dell'Università dell'Insubria (Como e Varese) di omaggiare il ministro bossi senior di una laurea onoris causa in Scienze della Comunicazione: «Voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di mettere in dubbio il buon diritto di umberto bossi, che è parte della storia di questo paese, a ricevere una laurea honoris causa », afferma perentoria la minestra. Le motivazioni? A iosa:
. Ha rivoluzionato la comunicazione reinventando il verso del dito medio;
. Ha ripensato il risorgimento invitando gli italiani a fare un uso "igienico" della bandiera nazionale ("Io con la bandiera mi ci pulisco il c...");
. Ha ridisegnato il ruolo degli immigrati, meridionali ed extracomunitari, "Nei prossimi dieci anni vogliono portare in Padania 13 o 15 milioni di immigrati, per tenere nella colonia romano-congolese questa maledetta razza padana, razza pura, razza eletta";
. Ha riscritto la lingua italiana risciaquandola fra le pozzanghere putride della padania;
. Ha ripensato il ruolo storico di Roberto da Giussiano e Federico Barbarossa;
. Ha riformulato i riti religiosi (si pensi all'ampolla con le acque del Po).
E poi, ha pensato giustamente la gelmini, in Italia una laurea non la si nega a nessuno (che ci sia un approccio autobiografico in queste considerazioni?), figurarsi una laurea honoris causa...
p.s. Corre voce che il senato accademico della Normale di Pisa voglia nominare bossi junior, la trota, rettore della prestigiosa università. La gelmini sta attentamente valutando la prosposta.

mercoledì 4 agosto 2010

Vergogna!


Le munizioni a grappolo o bombe a grappolo sono bombe, in genere sganciati da velivoli o elicotteri,ma ci sono anche ordigni proiettati con artiglierie, razzi e missili guidati, che contengono un certo numero di submunizioni (o bomblets) (da poche unita' contenute in una bomba da mortaio, fino a diverse centinaia come nel caso dei grossi Cluster Bomb Unit di modello americano) che, al funzionamento dell'ordigno principale (cluster), vengono disperse, secondo diversi sistemi, a distanza.Le submunizioni possono essere seminate anche da dispenser che rimangono agganciati agli aeromobili o da speciali sistemi automatizzati di semina terrestre. Il tipo più comune è progettato per colpire persone e veicoli, ma ne esistono varianti specifiche per distruggere piste di atterraggio, linee elettriche, liberare sostanze chimiche, biologiche, incendiarie e alcune che hanno diversi effetti combinati. Questi ordigni spesso non funzionano all'impatto col suolo, rimanendo parzialmente interrati e quindi invisibili e pericolosissimi; molti produttodi di tali ordigni dichiarano percentuali di malfunzionamenti vicine al 5% ma durante l'ultimo conflitto nel Sud del Libano per molti di questi ordigni è stato calcolato che le percentuali abbiano raggiunto il 40-55%, con effetti devastanti sulla ignara e inconsapevole popolazione civile che ha visto coltivazioni di agrumi, di olive e di banane su cui si basa l'economia locale, diventare dopo i combattimenti veri e propri campi minati. In Afghanistan attualmente si cerca di bonificare ancora le PFM1, in gergo chiamate pappagalli verdi, eredita' delle guerra russo-afghana degli anni 80, che miete numerose vittime ancora oggi, nella popolazione civile (da Wikipedia).
DAl 1° Agosto è in vigore la convenzione di Oslo che mette a bando le bombe a grappolo ma l'Italia si è dimenticata (??) di sottoscrivere il documento. Sarà perché queste bombe vengono prodotte e commercializzate dell'industria bellica italiana o perché il nostro premier è impegnato in "affari" più importanti. Vergogna!

Riaperto il Centro chirurgico di Lashkar-Gah


Cari amici,

siamo molto felici di annunciarvi che giovedì 29 luglio abbiamo riaperto il Centro chirurgico di Lashkar-Gah.
Un giornalista ci ha chiesto "Perché?". Ma la risposta la sapete già: perché è il nostro lavoro, perché quell'ospedale serve, perché è l'unica struttura gratuita nella regione, perché quell'area è teatro di una guerra sempre più violenta, perché i 70 letti delle corsie - da quando è stato aperto e fino al giorno della sua forzata chiusura il 10 aprile scorso - sono sempre stati pieni. Perché la popolazione ne ha bisogno: e noi non abbiamo bisogno di altri perché.

Ancora grazie per il vostro sostegno.
A presto,

Cecilia Strada
Presidente di Emergency

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Per maggiori informazioni sulla riapertura del Centro, guarda il nostro sito.

Scopri tutti i modi per sostenere il Centro chirurgico per vittime di guerra a Lashkar-gah.