giovedì 27 ottobre 2011

Quei comunisti del Times


“L’Italia farebbe bene a disfarsi di Berlusconi … non sono semplicemente delle sue avventure sessuali, dell’ombra della corruzione e della volgarità dei suoi commenti machisti, ad avere fatto perdere la pazienza ai suoi compatrioti. E’ la sua totale incapacità, dopo un totale di otto anni al potere, di riformare il corpo politico e mantenere le promesse. La sua incapacità di governare la terza maggiore economia d’Europa ha distrutto la sua credibilità politica e ora pone una minaccia esistenziale a tutti i partner dell’Italia nell’eurozona..Quegli sguardi dicono tutto (si riferisce ai sorrisi della Merkel e di Sarkozy n.d.r) ... l’Europa non ne può più di questo pagliaccesco primo ministro, la cui irresponsabilità e codardia politica hanno aggravato l’attuale crisi … l’Italia è sull’orlo del disastro finanziario, e se l’Italia non può essere salvata, non ci sarà salvezza nemmeno per l’euro”.

Articolo pubblicato in prima pagina sul Times.

lunedì 24 ottobre 2011

Ultimi giorni del governo scilipoti

Mentre il governo scilipoti si avvia ad una mesta fine fra le risate non più trattenute di tutto il mondo, ci sembra utile riproporre una summa del pensiero beluscobossiscilipotiano.










sabato 22 ottobre 2011

L'assassino è il maggiordomo!

L'assassino è il maggiordomo! Così confessa berlusconi all'imenottero servile della tv italiana: bruno vespa. Il poveretto sbianca e poco ci manca che non ci resti secco temendo di essere lui il maggiordomo assassino, ma il padrone lo rassicura: "no... caro vespa... non sei tu il maggiordomo, tu sei il servo". Il maggiordomo in questione sarebbe Alfredo, maggiordomo vero di casa berlusconi, il quale, a sentire il padrone, passerebbe le sue giornate in dolce conversazione con lavitola, ex direttore dell'Avanti e, per ora, scappato alla patrie galere su suggerimento di berlusconi. La notizia fa il paio con quella che voleva Ruby nipote di Mubarak come ancora crede la maggioranza del parlamento italiano. Il guaio è che, ormai, nessuno ride.

domenica 9 ottobre 2011

I neutrini cattivi del tunnel della gelmini

Intervista della gelmini a Repubblica. Riassunto: “siete tutti brutti, sporchi e cattivi” ovvero ce l’hanno tutti contro la santa Maria Goretti della scuola italiana. Cerchiamo di riassumere il colloquio che, a tratti, si presenta esilarante.

Domanda. “I ragazzi chiedono un cambio globale, la scuola come bene comune…”
Risposta. “Non mi avventuro in un ragionamento più grande di me (sic! n.d.r.) dico solo che le difese delle rendite di posizione dei professori le ritrovo pari pari nei ragazzi”. Ovvero: non risponde alla domanda, che non l’abbia capita?.
Domanda. “E’ stato lungimirante tagliare otto miliardi alla scuola?”.
Risposta. “… su di noi tremonti si è esercitato con facilità”. Ecco il primo cattivo della storia.
Domanda. “Ministro, la descrivono depressa”.
Risposta. “… Certo, per l’incidente del tunnel dei neutrini sono stata colpita in ogni modo e ferita (mondo cattivo e baro n.d.r) … il secondo comunicato parlava di polemiche strumentali e non sono parole mie (il coraggio delle proprie idee n.d.r.). So che non esiste un tunnel da Ginevra al Gran Sasso. Ho visitato il Cern e non ho visto il tunnel". Giuro! Dichiara proprio così!!!!
Domanda. “Il suo portavoce resterà direttore generale?”.
Risposta. “Non c’è motivo per allontanarlo anche da lì”. Ovvio!
Domanda. “Da quattro anni non rendete pubblici i dati sui bocciati..”.
Risposta. “Li ho visti ieri …”. Dopo quattro anni????!!. “Non mi sono compiaciuta dell’aumento dei bocciati, non sono così sciocca (sic! n.d.r.)”.
Domanda. “Poi è arrivato il concorso a preside … definì gli errori pochi e marginali: sono quasi mille”. 
Risposta. “La commissione che li ha prodotti non l’ho nominata io”. E chi se no?
Domanda. “Non ha mai pensato di dimettersi ministro Gelmini?”.
Risposta. “Mai”.

 Per molto meno, cara ministra, in quasi tutti gli stati del mondo, vuoi per responsabilità diretta che per responsabilità indiretta, un ministro si sarebbe dimesso, per molto meno, ma siamo in Italia, ahinoi.