venerdì 23 aprile 2010
Il partito dell'amore
Questo Partito dell’Amore, visto in diretta senza rete, è proprio un amore. Colpivano gli sguardi, soprattutto. Tutti molto amorevoli. Teneri. Affettuosi. Si vede proprio che si amano. Lo zenith del sentimento si è registrato quando Fini ha proferito la parola "legalità". Berlusconi ha digrignato i denti e contratto i muscoli facciali, come per sbranarlo all’istante: se Verdini, seduto a fianco, non se lo fosse legato al polso con un bel paio di manette (le porta sempre con sé per ogni evenienza), sarebbe corso il sangue. Intanto l’intera sala, eccettuati alcuni incensurati, grugniva fremente di sdegno. Legalità a noi? Chi ti ha insegnato certe parolacce? Ma allora dillo che sei venuto a provocare! Vai subito in bagno e lavati la bocca col sapone! In effetti, in 16 anni di storia, nessuno aveva mai osato tanto: parlare di legalità in casa del corruttore di Mills, del principale di Mangano, dell’amico di Dell’Utri e di Cosentino fortunatamente assenti: avevano subodorato qualcosa...
Il resto dell'articolo di Travaglio lo potete leggere su "Il Fatto".
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