giovedì 24 giugno 2010

Illegittimo impedimento


Nessuno aveva pensato che il ministro brancher, delfino di berlusconi e già prete spretato, fosse diventato ministro ("brancher chi era costui" avrebbe detto il buon Don Abbondio nei Promessi Sposi) solo per usufruire della legge sul legittimo impedimento. E' vero, già altri ministri si occupano (?) del federalismo (che in Italia è quella cosa che permette alle regioni di aumentare le tasse con l'autonomia), e non si capirebbe la necessità di nominare un altro ministro ma, si sa, le vie del Signore sono infinite così come le vie per non presentarsi ai legittimi giudici. Tanto, per quel che vale, un posto di ministro in Italia non lo si nega a nessuno (pensate che è diventata ministra anche un tal gelmini da Leno provincia di Brescia). Tutti avrebbero giurato che il brancher, per smentire i maldicenti, mai si sarebbe sognato di invocare il legittimo impedimento. Ma così non è stato. Il ministro è impegnato a definire quel che deve fare, avrebbero detto i suoi legali ai giudici, non può perder tempo con quisquilie e legulei (la legge, si sa, deve essere severa ma solo verso il popolo, mica verso lor signori). Posizione stralciata. Il ministro per ora non si processa. Solo un dubbio: che si sia sacrificato per imitare il capo?

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