Al Caffè Michelangelo in Firenze, attorno al critico Diego Martelli, un gruppo di pittori dà vita al movimento dei macchiaioli. Questo movimento si propone di rinnovare la cultura pittorica nazionale (italiana). La poetica macchiaiola è verista opponendosi al Romanticismo, al Neoclassicismo e al Purismo accademico, e sostiene che l’immagine del vero è un contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro, inizialmente ottenuti tramite una tecnica chiamata dello specchio nero, ossia utilizzando uno specchio annerito col fumo permettendo di esaltare i contrasti chiaroscurali all’interno del dipinto. L’arte di questi pittori come la definì Adriano Cecioni, teorico e critico del movimento, consisteva "nel rendere le impressioni che ricevevano dal vero col mezzo di macchie di colori di chiari e di scuri".
Ordine del ministro bondi ai musei d'Italia "Forza di gomito! Li volete togliere tutte le macchie dai quadri?".
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