venerdì 27 maggio 2011

Borghezio Mladic, due simpatici amici.

L'europarlamentare della Lega Nord mario borghezio, amico fraterno di berlusconi, nonché membro della "Commissione per le libertà civili" del Parlamento Europeo è indignato per l'arresto del criminale di guerra ratko mladić: "Per me mladic è un patriota. Quelle che gli rivolgono sono accuse politiche...I Serbi avrebbero potuto fermare l’avanzata islamica in Europa, ma non li hanno lasciati fare (sic!!!!). E sto parlando di tutti i Serbi, compreso mladic. Io comunque andrò certamente a trovarlo, ovunque si troverà".
Ma chi è questo coraggioso difensore dell'occidente cristiano (secondo i parametri di borghezio)?
Riporto da Wikipedia:
"ratko mladić è un militare serbo accusato di genocidio, crimini contro l'umanità, violazione delle leggi di guerra nell'assedio di Sarajevo e nel massacro di Srebrenica, dal Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia.Il 24 aprile 1992 Mladić fu promosso tenente colonnello generale. Il 2 maggio dello stesso anno, un mese dopo la dichiarazione di indipendenza della Repubblica di Bosnia-Erzegovina, mladić e suoi ufficiali bloccarono la città di Sarajevo, sparando sul traffico che entrava e usciva dalla capitale bosniaca. Anche le forniture di acqua e di elettricità furono tagliate. Era l'inizio dell'Assedio di Sarajevo, considerato il più grande assedio della storia moderna.
Nei quattro anni che seguirono, la città fu sottoposta a brutali bombardamenti e la popolazione subì i ciechi attacchi dai cecchini. Il 9 maggio 1992 Mladić divenne vice-comandante del Distretto Militare dell'JNA, con sede a Sarajevo e, appena il giorno dopo, assunse il titolo di comandante del Distretto.
Il 12 maggio 1992 il parlamento serbo-bosniaco, per rispondere alla secessione proclamata della Bosnia, istituì l'Esercito della Repubblica Serba di Bosnia-Erzegovina, mladić fu promosso Capo di Stato Maggiore dell'esercito: posizione che mantenne fino al 1996. Il 24 giugno 1994 fu promosso al rango di Colonnello generale con 80.000 uomini sotto il suo comando.
Nei tre anni di guerra che seguirono, le truppe di mladić commisero diversi massacri contro i civili, stuprarono migliaia di donne musulmane (stupro etnico) e istituirono campi di concentramento. La stagione di violenze culminò nel massacro di Srebrenica, indicato dal mondo occidentale come un vero e proprio tentativo di genocidio".

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