venerdì 3 settembre 2010

Biografie. michela vittoria brambilla.


michela vittoria brambilla nasce il 26 Ottobre 1967 a Calolziocorte, fino ad allora ridente paesino nella provincia di Lecco (potenza evocativa e presaga dei nomi!). Poco si sa dei suoi studi. Modella, indossatrice per le calze Omsa e manichino vivente, tenta la scalata a miss Italia ma poi si dedica alla vendita di salami e di pesce affumicato (sarà per questo che è intesa come la trota salmonata?). Niente sa di turismo: viene prescelta come minestra del turismo. Mentre induce il povero silvio ad una ignobile manfrina per pubblicizzare le bellezze italiche («Questa è la nostra Italia! Un Paese unico, fatto di cielo, di sole e di mare, ma anche di storia, di cultura e di arte. È un Paese straordinario che devi ancora scoprire: impiega le tue vacanze per conoscere meglio l'Italia, la tua magica Italia»), pensa bene di trascorrere le vacanze in Francia, in Provenza, vicino Montecarlo.

Ammalia bondi che le dedica un'ode immor(t)ale:

A Michela Vittoria Brambilla
(alias Crudelia Sal(a)mon)

Ignara bellezza
Rubata sensualità
Fiore reclinato
Peccato d’amore.

Ma è il rude ferrara che si commuove fino a sbavare:

“è una persona seria… gavetta, sicurezza di sé, consapevolezza dei propri limiti… sguardo che uccide e, sui suoi tacchi alti a spillo, un’andatura barcollante e marziale insieme… è una dolce madre, una sposa senza fronzoli per la testa (Non si è mai sposata ma poco importa n.d.r), un imprenditore deciso a non perdere una lira, anzi… una proiezione fantastica, un Berlusconi in gonnella, in giovane età, con l’energia laser del fondatore di Forza Italia, con il suo stesso senso dell’organizzazione e del dettaglio, con una forza di volontà apparentemente comparabile a quella del leader che ha scelto e che l’ha scelta… il potenziale ed effettivo erede del fondatore… una sua reincarnazione giovane e femminile… la Brambilla a Palazzo Chigi! Un’immagine di una potenza suggestiva spaventosa… questa irruzione di nuova surrealtà che dovrebbe travolgere come le guardie rosse di Mao, e poi incorporare con la sapienza di Deng Xiaoping, il quartier generale berlusconiano…”.

Cosa volete aggiungere di più?

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